Babbo Natale e sassi di speranza.

Così, pare che ci siamo. Hai preparato la trappola per Babbo Natale: un gioco che non è ancora in produzione. “Se fa le magie, me lo porta”. Così hai detto. Risoluto.
E io non posso che prendere atto della tua risolutezza. O meglio, prendere atto del fatto che stai crescendo e adesso, le risposte non potranno più essere edulcorate. Non lo accetti. Vuoi le verità.


Del resto, quest’anno è stato un crescendo: sono arrivati i mostri. Hanno iniziato a rosicchiare le certezze, a batterti sulle spalle, a scuoterci. Insieme.
It, le chiamo così. Dal libro di cui ho compreso perfettamente l’essenza. Pennywise ti perseguita e così, di diritto, sei entrato a far parte del club dei perdenti. L’obolo per crescere: una moneta di magia, contro cento di paure.
E in quell’inferno, una madre che vorrebbe essere wonderwoman e nemmeno riesce ad appaiare i tuoi calzini. Il senso di impotenza a scuotermi, con facilità: capelli che cadono e ossa secche che si spezzano al gelo.


Il mondo è un posto meraviglioso: una fantasia che abbiamo archiviato mentre studiavamo gli assiro babilonesi. L’abbiamo seppellita nel deserto, mentre ti facevo vedere che la Mesopotamia sia chiama Siria e ti spiegavo la guerra. E quando mi hai chiesto: i bambini muoiono? Io sono diventata It.
Muoiono, ho detto. Hai pianto e io con te.
Ho pianto la guerra la morte e la disillusione, la mia impotenza e la consapevolezza canaglia. E piango.
Adesso. Come faccio a uccidere pure Babbo Natale? Non riesco.
Cosa ti racconto del mondo? Come ti spiego il Male?

Ci penso e non lo so. Mi conosco: raccoglierò i calzini spaiati e metterò insieme quelli che più si somigliano. Arrangerò.

Perché di verità, non ne ho; mentre i tuoi anni le cercano ostinate.
E in quell’ostinazione (che pure mi appartiene e in questo ci somigliamo), continuerò a seminare il bene. L’unica magia che conosco è la buona volontà. La volontà d’amare, di lavorare, di migliorare, di continuare a operare perché ciascuno, a modo proprio, faccia del suo pezzo di mondo, un pezzo di pace.

Quando guardo il mondo, mi vergogno degli uomini. Ma quando guardo i tuoi occhi, pozzi neri di sogni, so che non ho altra scelta: buttarci dentro sassi di speranza.

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